L’otoplastica consiste in un intervento di chirurgia estetica plastica ideato appositamente per rimodellare l’aspetto, le dimensioni e l’attaccatura delle orecchie, conferendo loro un aspetto più armonioso e proporzionato al resto del viso. L’otoplastica modifica sensibilmente l’aspetto complessivo del viso, conferendo all’orecchio – per esempio - a sventola un aspetto più discreto. Va da sé che l’otoplastica interviene non solo sull’aspetto del paziente, ma ne migliora anche l’autostima e la fiducia in se stesso. L’orecchio a sventola è un difetto congenito che colpisce circa l’1% della popolazione mondiale e può causare problemi di socializzazione e disagi quando ci si trova in pubblico. L’otoplastica è un intervento molto diffuso sia tra gli uomini che le donne, e punta a correggere inestetismi e asimmetrie mono o bilaterali anche nei bambini, prima che esse diventino un ostacolo alla socializzazione.
L’intervento di otoplastica, ovvero la chirurgia estetica delle orecchie, è ideale per correggere tutti quegli inestetismi legati a orecchie troppo sporgenti (orecchie a sventola, a ventola o ad ansa) e ritoccare l’aspetto di orecchie danneggiate a seguito di incidenti, parzialmente rimosse o anche solo modificare alcuni aspetti del padiglione.
Con l’otoplastica è infatti possibile correggere un orecchio troppo piccolo, modificare la dimensione dei lobi (troppo piccoli, troppo grandi, cadenti in seguito all’uso di orecchini pesanti).
Ci si sottopone a otoplastica per:
L’operazione di chirurgia estetica otoplastica non è indicata per le persone che possiedono disturbi dell’udito. Questa operazione interviene infatti solo sulla parte esterna dell’orecchio, e non può ripristinare le funzionalità, per esempio, del timpano.
Non ci sono limiti d’età per sottoporsi ad una otoplastica: risulta però consigliabile attendere la fine dello sviluppo del padiglione per ottenere risultati ottimali. In caso di orecchio a sventola o deformazioni significative, è possibile intervenire con un’otoplastica a partire dai 6 anni, onde evitare l’insorgenza di insicurezze estetiche che potrebbero segnare il paziente per tutta la vita.
L’otoplastica corregge i piccoli, grandi inestetismi delle orecchie. Siccome ogni padiglione è diverso dall’altro, questo intervento di chirurgia plastica risulta essere molto personalizzato. L’esperienza del chirurgo si misura dunque ogni volta con una nuova sfida, di cui è opportuno valutare tutti i possibili risultati.
Dopo un’accurata valutazione delle dimensioni e delle proporzioni delle orecchie, il chirurgo getterà le basi per un rapporto col paziente basato sulla fiducia, e saprà consigliargli la procedura corretta per andare a creare un orecchio che risulti armonioso con il resto del volto.
In questa fase della procedura, il chirurgo richiederà al paziente un check-up completo per verificare con attenzione il suo stato di salute, in maniera da escludere a priori eventuali problematiche che potrebbero manifestarsi durante l’intervento vero e proprio. Il chirurgo si accerterà che la pressione sanguigna sia nei parametri, e che il paziente non possieda alterazioni della cicatrizzazione che potrebbero rallentare la guarigione.
L’intervento di otoplastica avviene in regime di day hospital e dura circa due ore. Nei bambini l’anestesia sarà generale, mentre negli adulti, salvo richieste specifiche, locale. In base alle necessità specifiche dell’operazione (orecchie a sventola), la procedura varia leggermente. Dopo aver segnato con un pennarello la posizione della cartilagine anteriore da ripiegare, viene somministrata l’anestesia. A questo punto il medico procederà ad un taglio posteriore e all’asportazione della cute predefinita. L’obiettivo è quello di indebolire la cartilagine dell’orecchio per poterla plasmare a piacimento, e poi richiudere l’incisione con dei punti di sutura.
A questo punto viene applicata una fasciatura di compressione elastica, che dovrà essere indossata per le 48 ore successive all’intervento e concluderà l’operazione di otoplastica.
Le cicatrici provocate dall’otoplastica risulteranno pressoché invisibili, poiché sempre collocate sul retro del padiglione auricolare in maniera che risultino appena percettibili.
Il decorso post operatorio dell’otoplastica è un processo di guarigione molto delicato, come lo è la guarigione da qualsiasi intervento chirurgico. È opportuno ascoltare attentamente tutte le indicazioni del chirurgo, facendo attenzione a rispettare il calendario di riposo e non sottoporsi a sforzi inutili.
Nelle prime 48 ore dall’intervento è importante rimanere a riposo assoluto, con la testa sollevata. Già dal terzo giorno, si potrà condurre una vita normale, evitando attività pesanti, sforzi inutili e vapore acqueo. Vietato anche l’uso degli occhiali per almeno un mese dopo l’intervento.
Dopo la prima settimana si potrà riprendere a lavorare, specie se l’attività non è particolarmente faticosa. A due settimane dall’operazione si potranno riprendere tutte le regolari attività, compreso lo sport.
Ai pazienti più piccoli viene generalmente consigliato un riposo totale di almeno due-tre settimane prima del rientro a scuola. Questo per evitare che l’esito dell’operazione venga compromesso da eventuali giochi o attività motorie.
L’otoplastica è un intervento di chirurgia estetica estremamente collaudato che non presenta elevati rischi di complicazioni. Specialmente se eseguito da personale competente in un luogo attrezzato, sarà difficile che possano manifestarsi problematiche successive all’intervento. Tra le complicazioni più comuni dell’otoplastica (che si manifestano raramente), ricordiamo l’irritazione della pelle dell’area, un’accresciuta sensibilità al freddo, fastidio al tatto, perdita di sensibilità, sanguinamento o ematomi.
L’otoplastica è un intervento molto sicuro: anche in caso di cicatrice ipertrofica, infatti, essa sarà difficilmente visibile proprio per la localizzazione dell’incisione, sapientemente celata dal padiglione.
L’otoplastica offre la possibilità di correggere in maniera permanente gli inestetismi delle orecchie e le asimmetrie. Questo intervento produce solitamente risultati molto naturali e molto soddisfacenti per il paziente e per il chirurgo.
La durata dell’otoplastica è da considerarsi permanente, salvo appunto l’utilizzo di monili, orecchini o occhiali molto pesanti che potrebbero provocare una manifestazione recidiva di lobi penduli o cadenti. In poche parole, se non vengono commessi gli errori del passato (e non si subiscono traumi alle orecchie), l’otoplastica avrà risultati che si mantengono impeccabili fino alla vecchiaia.
In generale, l’otoplastica non è un intervento doloroso. Come sempre, è opportuno tenere in considerazione che ognuno di noi possiede una soglia di tolleranza del dolore molto differente, e dunque ogni corpo reagisce in modo molto differente all’intervento. Il chirurgo avrà premura di fornire tutti i medicamenti necessari a rendere l’otoplastica un intervento poco doloroso e dalla pronta guarigione. Eventuali dolori acuti devono essere immediatamente segnalati al chirurgo.
Quando si comincia a maturare la consapevolezza di volersi sottoporre a un intervento di chirurgia estetica, le domande si addensano nella nostra mente e, spesso, non fanno che moltiplicarsi. In questo questionario, cercheremo di aiutare i pazienti a soddisfare la loro curiosità per affrontare la trasformazione in maniera più serena e, soprattutto, consapevole.
Le cicatrici dell’otoplastica sono nascoste dietro il padiglione auricolare. Pertanto, sarà possibile acconciare e raccogliere i capelli a piacimento: le cicatrici risulteranno invisibili.
Si consiglia l’uso delle lenti a contatto per almeno un mese dopo l’intervento di otoplastica. Gli occhiali, infatti, potrebbero sfiorare le incisioni e causare infiammazioni o problemi. Una volta completamente guariti i punti, però, si potrà tornare alle consuete abitudini.
L’intervento di otoplastica non causa in nessun caso problemi all’udito, poiché il chirurgo estetico interviene solo sulla parte esterna del padiglione auricolare.
La risposta è sì: l’otoplastica può essere effettuato su una o entrambe le orecchie per correggere gli inestetismi e ridare definizione e simmetria ai padiglioni.
L’otoplastica, con qualche variazione, può essere effettuata per correggere lobi deformanti o penduli, provocati proprio da orecchini che ne hanno dilatato la forma. La riduzione dei lobi auricolari è un intervento di otoplastica molto diffuso.
L’otoplastica, con qualche variazione, può essere effettuato per correggere lobi appesantiti, troppo carnosi o deformai provocati da orecchini che ne hanno dilatato l’aspetto.