Che cosa succede dopo la blefaroplastica? L’intervento di chirurgia estetica che rimodella e risolleva la palpebra cadente è molto popolare, sia tra gli uomini che tra le donne. Solitamente effettuata in combinazione con altri piccoli ritocchi che correggono gli inestetismi del viso, la blefaroplastica può essere di tre tipi: superiore, inferiore e transcongiuntivale. La blefaroplastica superiore interviene sulle palpebre, asportando la pelle in eccesso per correggere gli inestetismi della palpebra cadente. Questa versione dell’intervento è indicata per tutti coloro che hanno l’occhio pigro, che sembra sempre stanco per via di una palpebra troppo cadente. La blefaroplastica inferiore è un intervento più delicato che consiste in una piccola incisione nel bordo sotto ciliare della palpebra inferiore, rimuovendo le piccole borse adipose che spengono lo sguardo e lo rendono gonfio, stanco e più vecchio. La blefaroplastica transcongiuntivale agisce invece sulle borse sotto gli occhi, rimuovendole attraverso un’incisione precisa.
Questo intervento di chirurgia estetica è indicato, in tutte le sue declinazioni, alle persone che cominciano a vedere i segni del tempo nel loro sguardo, e desiderano correggerli tempestivamente, prima che il derma perda di elasticità. Nonostante la grande popolarità della blefaroplastica, è importante ricordare che ogni intervento è un piccolo mondo a sé, e che può dunque presentare tempi e modalità di guarigione anche molto differenti.
Quando si programma un intervento chirurgico, anche estetico, è importante che il paziente tenga in alta considerazione le indicazioni del suo chirurgo, anche e soprattutto nel periodo post operatorio. La blefaroplastica, anche quando la si è programmata a fini puramente estetici, non fa eccezione. Veniamo al punto: cercheremo di capire se la blefaroplastica, che sia inferiore, superiore o transcongiuntivale, può provocare dolore nel paziente.
Si prova dolore durante e dopo l’intervento di blefaroplastica? L’operazione viene eseguita solitamente in anestesia generale o locale, e quando effettuata in una struttura autorizzata da un medico competente, può produrre risultati molto soddisfacenti. Durante l’operazione non si avvertirà alcun dolore.
Per quanto riguarda invece il dolore nel post operatorio, è importante ricordare che ogni paziente possiede una soglia di tollerabilità molto soggettiva, e ogni persona reagisce in maniera anche molto differente all’operazione. Il chirurgo avrà premura di fornire le giuste istruzioni e prescrivere i necessari prodotti analgesici al fine di trasformare la guarigione in un processo che sia il più indolore possibile. Se sapete di essere molto sensibili al dolore, fatelo presente al medico, e tenete duro per i primi giorni. In linea di massima, tutti i dottori e molti pazienti concordano sul fatto che la blefaroplastica non è un intervento doloroso.
Nel corso del post operatorio, è importantissimo segnalare ematomi, gonfiori, dolori e rossori al chirurgo in maniera tempestiva, soprattutto se ci si trova già a qualche giorno dal momento dell’operazione. Anche se dovesse trattarsi di falsi allarmi, la prevenzione è il sistema più sicuro per evitare infezioni o problematiche future.
Nel periodo di guarigione dall’intervento è importante astenersi dal fumo di sigaretta, il quale rallenta la guarigione e favorisce l’insorgenza di complicazioni.
Se il dolore persiste anche dopo i giorni prestabiliti, è importantissimo rivolgersi al chirurgo e, se necessario, non avere timore di scavalcarlo e chiedere una seconda opinione a un medico di fiducia. Agire tempestivamente sui problemi è il modo più intelligente che si ha per prendersi cura di sé. L’importante è non demoralizzarsi e non lasciarsi sfiduciare.
Il decorso post operatorio della blefaroplastica non richiede particolari accorgimenti e garantisce una quasi completa guarigione entro due settimane. Per comodità, suddividiamo le fasi del post operatorio in un elenco: